Passaggio

ULTIMI

13 ATTRAVERSARE LA STRADA. Sogno di attraversare la strada e ogni volta trovo una macchina che vuole buttarmi sotto ma riesco a salvarmi.

 


11 L’ACQUA SULLA STRADA. Devo camminare su una strada che si trova in mezzo ad una enorme quantità di acqua, faccio un primo passo e mi immergo sino alla vita, al passo successivo riemergo. Tutto mi invita a proseguire. Non sono sola e sono in apprensione verso chi è con me. In lontananza emergono distanti fra loro due figure: una femminile ed una maschile, entrambe anziane che sembrano galleggiare nell’acqua in posizione però verticale. Mi rendo conto solo dopo qualche minuto che le due figure sono cadaveri ed in quel momento mi sveglio.

3 ATTRAVERSARE IL MARE. Nuoto in acque serene e calmissime, ma al calar del sole, mi trovo insieme ad un mio cugino, e gli dico che è meglio tornare indietro, perché il mare si fa scuro e il tempo potrebbe cambiare in fretta. Mentre torniamo indietro, qualcosa mi si attacca alla mano sinistra mentre nuoto, e cerca di frenarmi; riesco con forza a staccarmi e, mentre nuoto, prendo un pesce abbastanza grosso e lo sbatto energicamente sull’acqua, come se fosse stato lui ad essersi attaccato alla mia mano. Più tardi arrivo sopra un lungo ponte, pieno di gente che prende il sole, e attraverso questo ponte come arrivando ad un porto.

7 ATTRAVERSARE IL PONTE. Mi trovavo all’inizio di un ponte con un marciapiede molto stretto che dovevo percorrere a piedi e dietro di me c’era altra gente. Avevo molta difficoltà proprio a causa del marciapiede e quindi camminavo sull’asfalto, ma non ci riuscivo perché c’erano pozzanghere, fango, ed altro. Era impraticabile tant’è vero che cercavo di camminare aggrappandomi ad una ringhiera. Sapendo che c’era un divieto di transito per i pedoni, data la difficoltà, mi sono guardata attorno e ho notato che c’erano altre strade più semplici, come ad esempio la parte opposta del ponte, con un marciapiede praticabile oppure una strada secondaria, ma ho proseguito per la mia strada. Comunque alla fine del ponte incontravo un ragazzo che mi importunava ma poi sono riuscita a tornare a casa.

8 ATTRAVERSARE IL PONTE (2). Ero nel mio giardino e la rete del cancello era curva, il cielo era di un colore rosso tramonto. Davanti a me un cuculus, dietro c’era un monte rosso focoso. Allora ho sorpassato il cuculus e sono salito volando. Quando sono arrivato sopra ho visto un paesello con delle case. Ho bussato ad una casa e mi ha aperto un tizio con una barba corta di color marrone che mi ha chiesto che cosa volevo. Siccome io ero una poliziotta, gli chiesi se potevo entrare in cantina. Guardandomi in giro vidi una porta, l’aprii e vidi mio padre, mia madre e mia sorella che piangeva. Erano su un ponte con sotto un fiume di crema pasticciera. Io lo attraversai con loro, che mi salutarono e mi dissero buona fortuna, e io ringraziai e proseguii. Poi ho incontrato un ragazzo che mi disse: “Guarda bene, c’è una porta, se vuoi ti posso accompagnare!”. Risposi: “va bene, accompagnami!”. Allora ci incamminammo ed entrammo nella porta. C’era un cartello con scritto “toilette”. Una volta dentro, su dei tavoli c’erano dei gatti persiani giganti di color beige. Erano quattro e mi dissero di non entrare in quella porta: “dillo anche al tuo amico!”. Io non ascoltai ed entrai insieme a lui e dentro c’era il Paradiso Terrestre e, insieme ad un amico, vivevamo felici e contenti.

2 CANCELLO. Entravo in un cimitero da un cancello con i vetri. Io tentavo di passare da un vetro in alto. Poi vedevo un mio amico grasso che passava da un altro vetro più in basso.

9 IL CUNICOLO. Sono dietro a dei cespugli, provengo da un sentiero e davanti, oltre i cespugli, vedo chiaramente un prato verde, piccolo, circondato da arbusti alberi e cespugli, oltre il quale c’è una specie di spuntone di roccia che chiude la visuale, formando una piccola collinetta di roccia. Io devo andare lì perché so che lì c’è un passaggio nella roccia che permette di andare dal tabaccaio ( io non fumo, forse dovevo comprare le sigarette al mio compagno). Dalla mia posizione vedo mio cognato (lui è nigeriano, di razza nera e non andiamo d’accordo, è sposato con mia sorella e secondo me l’ha resa succube. Lui è il più intelligente e lei è quella che non ci arriva, ci ha provato anche con me a demoralizzarmi mentre andavo all’università, in breve dicendomi che non ce l’avrei fatta. Non ci parliamo da più di 10 anni). Lui esce dal cunicolo, si scuote gli abiti, forse mi vede, ma fa finta di non vedermi e va nella direzione opposta alla mia, sparisce dietro dei cespugli. Io mi dico meglio così che non ci siamo incontrati. Mi avvicino alla roccia mi arrampico per infilarmi nel cunicolo, ma quando sono su, mi rendo conto che il passaggio è stretto, vedo dall’altra parte un pezzo di prato non riesco a vedere oltre, però vedo che il passaggio ha delle ragnatele, è polveroso e per passare attraverso mi dovrei sdraiare e strisciare fuori dall’altra parte. Mi dico “no, non c’ho voglia” e torno indietro! (non è da me). Comunque, scendo e faccio per ritornare dal sentiero da dove sono arrivata, indosso dei pantaloncini corti jeans, aderenti come quando ero giovane, e vedo che sul sentiero, dalla direzione dove era sparito mio cognato, sta arrivando un giovanotto con i capelli ricci neri, alto, magro potrebbe essere un meridionale o un tunisino, di quei tipi un po’ scemotti che rompono le scatole alle ragazze. Io proseguo e mi accorgo che lui è dietro di me, accelero il passo e nel frattempo sto passando sotto un breve tunnel di roccia nera (però ampio tipo galleria non come la strettoia di prima). Sento i suoi passi amplificati dietro le mie spalle a un certo punto mi dico “adesso lo affronto” mi fermo, mi giro di scatto pronta a dirgli “Beh, che cacchio vuoi?” ma mentre mi giro vedo dietro le spalle del giovanotto un uomo sulla cinquantina, pelato, in giacca e cravatta, somiglia al medico-chirurgo cardiovascolare che ci fa lezione di inglese, una persona a modo, gentile estremamente rassicurante. Lì mi sveglio.

12 LA FERROVIA. Un uomo muore schiacciato da un treno mentre attraversa la ferrovia.

10 IL FIUME CHE SI DIVIDE. Ho sognato che dovevo attraversare un fiume ed è successo come a Mosè quando ha aperto il mare in due. Io ho passato tranquillamente per il cammino con la mia bicicletta.

6 NIPOTE CHE PARTE. Ho sognato che mio nipote partiva e non tornava più perché si perdeva.

5 SCALE. Ho sognato di salire molte scale.

4 TRAGHETTO. Sono su un traghetto che mi porta da un sponda all’altra del mare, ma non riesco mai a scendere.

1 TUNNEL. Dovevo percorrere un lungo tunnel a piedi, ma sapevo che all’uscita mi aspettava Paperino.