Personaggi famosi

ULTIMI

34 IBRAIMOVICH. Sono in una camera da letto con mia mamma, siamo a trovare, in visita, delle persone che non conosco, ed entriamo nella camera di una signora. Mia mamma sta sul letto mentre io sono per terra che faccio qualcosa su una scatola di cartone, sto giocando, sono molto tranquilla. Entra un ragazzo, è Ibraimovich, è molto fisicato, e lo guardo nei minimi dettagli, non sono attratta, ma riconosco la bellezza fisica, un corpo perfetto e dei movimenti appropriati alle sue dimensioni. A volte sono la mamma e a volte sono me bambina che gioca, c’è come un cambio di ruoli. La mamma dice a lui “sei molto grosso così la spaventi”, indicando me che sono sempre per terra giocando. Lui si siede sul letto e si toglie i pantaloni, resta in mutande e si tocca da sopra le mutande, è come se volesse solo mostrare quanto è fisicato, forte e bello, come se mettesse in mostra la mascolinità (è come se volesse rendermi consapevole della perfezione maschile). E’ la mamma che gli dice che forse così è troppo (non è preoccupata, ma in qualche modo è come se sorvegliasse questo momento così delicato di osservazione), e lui dice “no, non sto facendo nulla”, lui è felice ed ha un sorriso bellissimo sulle labbra, di soddisfazione. Gli chiedo se ha visto tutta la casa, e se è già stato in questa stanza, e mi dice di sì. Si alza e viene a sedersi sulla mia scatola, e gli dico che è molto fragile il cartone, che può stare accanto a me e lo faccio spostare da lì, si mette sulla mia destra, io continuo a giocare.

35 LOU REED. Sono per strada e sto andando, credo, verso un istituto dove dovrei fare lezione. Mi soffermo lungo la strada, alberata e soleggiata, sull’altro lato del marciapiede, davanti a una casa, una porta d’ingresso aperta, con tre scalini che immettono dal marciapiede, vedo un po’ di gente in attesa, poi scorgo Lou Reed che arriva, entra in casa e la piccola folla, a questo punto penso siano fans anche se non sono rumorosi, lo segue. Entro anch’io. La casa è molto ampia, grandi stanze con soffitti alti pur non essendo una casa d’epoca. Nella prima stanza a destra, un grande salone, con librerie alle pareti piene di LP. Mi soffermo a guardarli, ne tolgo anche dalle copertine per vederli. Non c’è nessuno accanto a me e nessuno mi controlla. Raggiungo poi le altre stanze, c’è gente, soprattutto donne, ma sono silenziose non sembrano fans scatenate, più vessali. Vedo Lou Reed al centro di un capannello, lui mi vede e mi raggiunge. Gli dico che sono stupita della stanza piena di dischi e che lo ammiro molto. Mi piace da sempre la sua musica. Lui mi si avvicina, siamo fianco a fianco, a guardare insieme la vasta stanza degli LP, e mi mette una mano sul sedere, la appoggia su una natica ma non preme, e coninuiamo a stare così, fianco a fianco, come se fossimo complici e ci conoscessimo da tanto tempo. È normale quella situazione. Poi però mi viene paura che possa arrivare mio marito e scorgerci così. E lui non capirebbe cosa c’è tra di noi.


1 BERLUSCONI. L’America ripristina i voli delle sue compagnie anche fuori dal paese. Gli aerei vengono abbattuti. In Italia Berlusconi annuncia in televisione qualcosa di grave.

3 BERLUSCONI (2). Sognavo di essere in una città di cui non ricordo il nome e con dei conoscenti eravamo seduti sul ciglio della strada, quando arriva Berlusconi con un coltello molto grande e uccide un mio conoscente, la moglie e i due figli. Poi sono salita sulla macchina dei quattro defunti per spostarla, e vedevo tanti fulmini. Sono entrata in una casa e c’erano tre signore grassissime, ma le vedevo di schiena. Ad un certo punto, con mio fratello, mia mamma e altre persone che non conoscevo, siamo andati a piantare dei bulbi di lilium in una serra tutta rotta.

15 BERLUSCONI (3). Sognavo di esser sul mio solito letto e di essermi appena svegliato (nel sogno). La sensazione di stanchezza e scombussolamento, che solitamente si prova nella realtà era molto forte, quasi esagerata. Di fronte al letto avevo il televisore acceso che trasmetteva il notiziario del mattino. Ascoltavo attentamente un servizio, finché non mi sono ritrovato dentro le riprese del telegiornale stesso. Adesso al posto della mia stanza c’era un ampio salone vuoto, giravo a zonzo, fra un tavolo su cui erano poggiati degli enormi barattoli di vetro. Sul fondo di ogni barattolo erano rimaste alcune ostie, questo mi faceva pensare che all’inizio, quei contenitori fossero stracolmi di ostie. Poi mi giro e in mezzo a persone che piangevano, vedo un cardinale che si avvicina verso di me e dice: “Ebbene si, il Presidente Silvio Berlusconi è morto, ha fatto indigestione di ostie, era un uomo di fede!”.

4 CAPPUCCETTO ROSSO. Ho sognato di essere vestita da Cappuccetto Rosso.

31 DUCHAMP. Arrivo nella casa di campagna dei miei nonni paterni, in collina. Vedo un bel ragazzo (più o meno mio coetaneo, sui 28 anni) su un pendio, e gli corro incontro per salutarlo (sono sua cugina, o comunque una parente); si chiama Marcel Duchamp (!). La scena sembra un po’ cinematografica, ambientata subito dopo la II guerra mondiale. Mentre mi avvicino sento un colpo di fucile, e vedo Marcel che si butta a terra. Mi avvicino allibita chiedendo che succede; lui mi risponde, con sguardo rassegnato: E’ mia mamma che cerca di ammazzarmi . Gli grido di scappare, di mettersi in salvo; avrei parlato io con sua madre. Mi avvio verso la casa e incrocio la madre, una signora di campagna, biondiccia; ha ancora in mano il fucile. Cerco di parlare con lei, ma quella ribadisce che deve uccidere Marcel. Allora entro in casa per parlare con suo marito. In casa, nei sotterranei, incontro una ragazza, che intuisco essere la fidanzata di Marcel. Vedendola, le chiedo: Ah, sei tu? Lei annuisce. Ci baciamo sulla bocca, in fretta (come se fosse la più ovvia forma di saluto). Le dico di stare attenta alla signora, mentre io parlo col padre. Trovo il padre in cucina: un vecchietto sbarbato, giallo in volto, rannicchiato su se stesso. Riferisco che sua moglie vuole uccidere suo figlio. Lui dice di essere al corrente e d’accordo. Chiedo spiegazioni, e lui risponde: E’ per la dote: se si sposa Marcel non abbiamo più i soldi per dare la dote a sua sorella . Sua sorella è seduta a fianco a me, ed è la ragazza che prima era la fidanzata di Marcel (ora sono io la fidanzata di Marcel). Cerco di persuaderlo a non preoccuparsi della dote e a fermare al più presto sua moglie (che nel frattempo è ancora a caccia di Marcel), ma lui non sente ragioni e rimane inerte. A un certo punto si presenta alla porta la moglie, dicendo: Fatto; ora bisogna organizzare il funerale . Io mi raggelo, poi scappo fuori. Nel giro di breve tempo vedo arrivare tutto il mio clan materno, in processione verso la chiesa dove si trova la bara di Marcel. Attraverso controcorrente la fiumana di parenti, dicendo che Marcel non è morto per caso, ma è stato ucciso da sua madre. I parenti mostrano di non esserne al corrente, ma non si scandalizzano per niente e procedono verso la chiesa. Io passo davanti alla porta della chiesa e intravedo la bara chiara di Marcel, segno che davvero lui è morto; distolgo lo sguardo e riprendo ad attraversare la fiumana di parenti, allontanandomi.

32 FEDERICA PANICUCCI. Ieri notte ho sognato delle donne che si toglievano le scarpe, una di loro in particolare ricordo, si trattava di Federica Panicucci che durante una trasmissione si toglieva i suoi stivali rosa.

5 FREDDIE MERCURY. Ho sognato che stavo davanti ad uno specchio gigante e dietro di me c’era un famoso cantante, Freddie Mercury, che faceva cenni con la testa di no. E nel frattempo mi è parsa una signora che conosco, che in questo periodo non sta bene, ma che non mi diceva niente.

33 FREUD E JUNG. Dalla spiaggia, dove siamo in gruppo per salvarci da non so bene cosa, vediamo arrivare in lontananza un’onda enorme che certamente travolgerà ogni cosa e persona. Abbandono tutti senza alcuno scrupolo, tra cui anche feriti e disabili, e mi arrampico su scogli e pareti rocciose a picco. Apro un varco nella parete che è però il retro di un quadro e, da lì, entro attraverso una nascosta finestra in una stanza militare dove ci sono Freud e Jung. Freud sta spiegando cose (è il maestro più intelligente) a Jung che sembra un po’ tonto. Vedo Freud ma non Jung di cui però vedo una scultura, la sua testa di bronzo scuro appoggiata su un tavolino, ed ha una chiave infilata nell’angolo del suo occhio sinistro (a destra per me che gli sono di fronte) e legata all’orecchio, come si faceva un tempo con le lenti. Prendo la chiave dall’occhio di Jung e fuggo, l’ho rubata! Uomini simil soldati si lanciano nel vuoto in una specie di canyon con delle funi attaccate e, sempre nel vuoto, si uniscono come fanno i paracadutisti. Uno dice al capitano che è pericolosa far esplodere qui. Poi sono accanto ad un fiume, sulla riva di una montagna, e devo fare attenzione nel far pipì alle erbe velenose. Devo salire su una barchetta e remare contro corrente. Penso che è troppa fatica e non ce la posso fare. Sulla barca c’è mia mamma e forse un amico. Poi mi trovo con altra gente su una nave, simil veliero prima ma che poi si trasforma in nave da guerra. Poco lontano un’altra uguale ma nemica. Io o qualcuno, studia il modo e riusciamo ad avvicinarci a quella e a colpirla. So che ho vinto la battaglia anche se ancora non sono in salvo!

16 GOLLUM e FRODO. Gollum mi è saltato addosso e mi ha morso. Io ho morso la guancia a lui e poi Frodo ha fatto a botte con Gollum.

17 IGOR. Io e la mia classe ci troviamo in un ospizio: è brutto, sgarrupato, macchie di muffa ovunque, insomma, mal messo. I miei compagni si siedono per terra lungo il corridoio, io entro nel bagno dei maschi (scelta dovuta, a quanto mi ricordo, dal fatto che quello delle donne fosse più piccolo e meno pulito). Mi vede entrare un mio compagno di classe, S. lui stesso dopo un’ora che sono stata in bagno, avendomi vista entrare in quello delle donne mi dice: “ancora in bagno devi andare!”. Entro in quello delle donne, mi guardo allo specchio, porto un bel cappellino arancione, lo aggiusto e dopodiché mi lavo le mani. Non trovo un asciugamano, così vado dalla parte dei gabinetti e per terra trovo uno straccio: mi ci asciugo. Qui ci resto poco, un 10 minuti. Esco. Vado in un’altra camera dove c’è mio fratello seduto su un tavolo a disegnare (lui disegna molto bene, anche nella realtà). Il tavolo è davanti alla porta e davanti al tavolo c’è uno specchio. Vedo una persona che assomiglia molto a Igor (il viscido aiutante del dott. Frankestein) si trova sul ciglio della porta e spia me e mio fratello. Dico a mio fratello: “vuoi vedere che se gli tiro una botta sul braccio scappa?” lui: “dai…” Lo faccio e scappa. La scena della botta sul braccio si ripete un’altra volta. Ad un tratto un uomo parla con Igor e gli dice: “aspetta Halloween… aspetta e vedrai”. Per qualche strano motivo ho intuito che stessero parlano di omicidio riguardo a una ragazza che sarebbe servita poi al loro “padrone”. Entrano in una stanza accanto alla nostra, li seguo e vedo che questa stanza è tutta color viola, nessuna finestra, solo una scritta sul muro: SHE IS DODE. Esco e improvvisamente mi trasformo in un guerriero alto, biondo e imponente. Corro verso Igor con un carrello e infine gli urlo contro: “per il re Duncan devo ucciderti!!!”

26 MARILYN MANSON. Rientro a casa e trovo mia madre seduta al tavolo in cucina che prende il caffè con Marilyn Manson, vestito sobriamente con pantaloni della tuta e t-shirt bianca. Sembravano due vecchi amici, io corro in camera per prendere il suo libro da fargli autografare e lui lo fa volentieri. Poi mi chiede se lo accompagno a fare delle commissioni e mi chiede di guidare la sua macchina, porgendomi le chiavi. La sua macchina è una 500 vecchia blu metallizzato, alla quale è stato tolto il sedile davanti a causa dell’ altezza del proprietario (1,95mt). Ci dirigiamo verso il mercato ortofrutticolo, dove si perde in contrattazioni con una vecchietta al banco della frutta.

14 MUCCINO. Ho sognato di stare a cena con tutti personaggi famosi. In una di queste feste poi ho litigato con Muccino.

24 OBAMA. Ho sognato che ho salvato le figlie e la nonna di Obama dall’alluvione. Ci siamo legati a un albero ma alla fine non sono riuscita a chiudere il lucchetto, così ho tenuto forte la corda e mi sono vista arrivare l’acqua addosso.

6 OVIDIO BOMPRESSI. Tramite un mio amico ottengo un incarico: devo insegnare a nuotare ad Ovidio Bompressi che sta molto male ed i medici gli hanno detto di fare piscina. Appare più giovane rispetto a come lo avevo visto in televisione, ha degli occhiali da sole invece che da vista, ma è goffo e grassottello. Vado in piscina e seguo Bompressi; cerco di spiegargli i meccanismi di galleggiamento: non è ansioso, ma sembra poco motivato e mi chiede spesso di fare delle pause. Non ci sono spogliatoi nella piscina, allora sono un po’ preoccupato per chiavi, documenti, portafoglio ecc. che tengo sotto una panca. Ogni tanto li controllo al bordo della piscina, ci sono tante cose di tutti tra cui due fumetti di diabolik: uno normale con prezzo di copertina L. 200 ed uno con un formato strano, tipo album, con prezzo di copertina L. 500. Richiamo Bompressi confidenzialmente per nome: “Ovidio, Ovidio!”. Lui ritorna in acqua ma si attacca al bordo e sembra immotivato a nuotare.

11 PADRE PIO. Nel sogno vedevo l’immagine di Padre Pio.

19 PADRE PIO (2). Ho sognato di avere accanto padre Pio e di scacciare un demonio vestito di nero incappucciato e con una candela in mano, ho recitato un’Ave Maria ma a metà non avevo più voce.

20 PADRE PIO (3). Aprivo un libro e dentro c’era il volto di Padre Pio e mi sono chinata a baciarlo.

21 PADRE PIO (4). Ho sognato Padre Pio che celebrava una messa.

23 PADRE PIO (5). Ho sognato che ero incinta (che è una cosa impossibile perché mi sono fatta togliere le tube per non fare più figli) e che io ringraziavo mia cognata di avermi regalato un anello di Padre Pio, che mi aveva miracolata. E tutto questo succedeva in un ospedale dove c’era mia mamma ricoverata e tanti letti con altra gente.

25 PADRE PIO E GESU’. Nel periodo dell’adolescenza mi capitava di sognare una figura anziana che io poi riconoscevo come Padre Pio (io non sono affatto cattolico, ne tantomeno cristiano) che mi “svelava” Gesù. In posti sempre a me cari, ad esempio la casa dell’estate (immagini alternate negli specchi Padre Pio – Gesù), la mia spiaggia preferita (questa figura mi ha suggerito di fare avanti indietro destra sinistra prendendomi dalle spalle che è il segno della croce e Gesù è venuto dall’orizzonte, dalla parte del mare, a casa di un amico dove ho vissuto per un po’). Pur non riconoscendo affatto la sua figura o potere “spirituale” ho la sensazione che questa figura di Gesù mi deve dire qualcosa, ma mi sveglio terrorizzato proprio quando mi deve parlare.

8 PAPA. Il papa era vestito di nero ed era steso su un divano tra due colonne di una chiesa. Quando gli ho parlato mi ha detto che per essere lì dovevo credere molto, poi ha chiuso gli occhi.

9 PAPA (2). Da quando è morto il papa Giovanni Paolo II, lo sogno spesso ed in vari modi.

10 PAPA (3). Qualche giorno prima della morte del Papa, ho sognato mia nonna malata, che camminava a fatica e piangendo andava a parlare con lui, per chiedergli di me. Poi vedo Lui giovane e prestante che sorridente, ma severo, rivolgendosi a me dice tre cose, delle quali ricordo solo una: “Taglia i capelli, fai un bel taglio forte, deciso”.

12 PAPA (4). Ho sognato il Papa. Poi ero in una chiesa e c’era tanta gente, ed io ero fermo in macchina dentro la chiesa.

13 PAPA (5). Ho sognato che Papa Giovanni Paolo II mi confessava. Mi teneva le mani strette.

22 PAPA (6). Nel sogno erano presenti oltre a me il mio fidanzato, un amica e un amico. Si è svolto nel cortile di un abbazia di frati, credo di Milano, dove vi erano esposte varie bacheche fra cui una che riportava due foto con delle reliquie, una delle quali era di Giovanni Paolo II che sorrideva con sotto un drappo bianco che era posto come un paio di mutande. Un po’ esterrefatti dal tipo di reliquia ci siamo avvicinati e toccandola ricordo ancora la sensazione di leggerezza e di impalpabilità del velo che la costitutiva, quasi fosse una materia palpabile ma allo stesso tempo irreale.

28 PAPA (7). Mi sono sognata che il Papa stava male. Con il mio abbraccio è guarito. C’era tanta gente

29 PAPA (8). E’ una parte di un sogno a più “episodi”. Stavo camminando con fretta per una via periferica della mia cittadina, e ero in ritardo. Sulla sinistra c’è un vecchio muro spesso, scrostato e semidiroccato, di color marrone. Al di là, a distanza, una grossa casa e un cantiere appena iniziato. Dietro ancora, sempre più a distanza, un altissimo e enorme pilastro cilindrico, a forma di “missile” rovesciato, color blu elettrico, con ai fianchi altre due colonne minori. Io vedo solo la sommità: uno spiazzo circolare sormontato da una tenda. Vedo che esce il Papa Benedetto XVI, con alcuni cerimonieri in cotta, benedice e esce. E’ più alto, giovane e abbronzato, sebbene abbia i capelli bianchi. Capisco che quella costruzione è il palco per le Giornate Mondiali della gioventù, mi prende la rabbia e me ne vado: “lasciali fare!” mi dico.

30 PAPA (9). Ho sognato un papa che benediva tenendo avvolto in ogni braccio un serpente. Io ero dentro la casa del papa e lo guardavo incredula, cercando di capire se potevo uscire da lì senza pericoli, visto che i serpenti vagavano ovunque indisturbati ma parevano innocui.

2 PAPA e BUSH. Bush è in mezzo al suo popolo che firma dichiarazioni di guerra su dei libretti che le persone hanno in mano, libretti che in copertina riportano una foto del Papa. Una ragazzina di San Francisco lì presente va dai suoi genitori e riferisce il suo disappunto sulla posizione del presidente, dicendo anche che il Papa ne morirebbe.

27 REGINA ELISABETTA. Torno a casa correndo perché ho urgentemente bisogno di urinare. Mi dirigo verso il bagno tra atroci sofferenze e, aprendo la porta, mi ritrovo la Regina Elisabetta con grembiule e guanti di gomma gialli, che passa il mocio. Essa si gira, mi guarda, ed esclama con spiccato accento maceratese: “Che devi da piscià?” Poi mi sveglio e dovevo veramente andare in bagno.

7 SUPERMAN. Ci sono dei gruppi di poche persone in guerra fra di loro. Io mi trovo fra di loro ma non provo paura o timore di essere colpita. Sono molto tranquilla e, quasi ironicamente, sembro partecipare a questa lotta. Ad un centro punto due uomini un po’ minacciosi sembrano corrermi dietro come per volermi prendere. Io, come fosse un gioco, mi metto a correre e quando sto per essere presa mi giunge in soccorso un “superman” dal cielo e vengo velocemente sollevata da terra e con una fragorosa risata mi volto a dare un ultimo saluto ai miei inseguitori. Questo superman è un bellissimo ragazzo ben prestante.

18 SUPER EROE. Ho sognato di essere un super eroe e uccidevano il mio ragazzo